Analizzare i dati della propria comunicazione

Perché è importante analizzare in modo costante i dati della propria comunicazione professionale?

Di solito tratto tanto di come comunicarsi sul web e di tutto il processo che porta ad una comunicazione efficace, ossia la costruzione della propria identità professionale, o personal branding.

Mi rendo conto invece che ho trattato molto poco ciò che succede “dopo”: come faccio a sapere se le persone stanno ricevendo, comprendendo e apprezzando la mia comunicazione sul web?

Il tuo feedback sono i dati

Non è così semplice come avviene nel mondo fisico.

Se comunico con una persona che ho davanti a me, posso osservare diversi elementi che mi permettono di comprendere cosa ne pensa della mia comunicazione:

• il linguaggio del corpo
• le espressioni del viso
• le risposte verbali
• le modulazioni della voce

Questi sono tutti elementi che ci danno dei feedback immediati sulla nostra comunicazione e, in modo più o meno preciso, siamo in grado di decodificarli e utilizzarli per modificare il nostro modo di comunicare nei confronti dell’altro, anche a seconda dei nostri obiettivi.

Come facciamo però ad avere dei feedback sulla nostra comunicazione online?
In questo caso ci vengono in aiuto una serie di dati, chiamati anche insight o indicatori, a seconda del tipo di piattaforma che li raccoglie, che possiamo raccogliere e analizzare per capire come il nostro pubblico riceve e reagisce (o non reagisce) alla nostra comunicazione.

So che l’analisi dei dati ti ricorda molto psicometria o qualunque cosa abbia a che fare con la matematica, e magari ti viene la pelle d’oca solo a sentirne parlare.

Dammi fiducia e prova a leggere fino alla fine: ti racconterò perché è così importante analizzare i dati della propria comunicazione e ti indicherò quelli che sono alcuni semplici indicatori che puoi monitorare in modo facile e costante, senza che diventi per te un peso o un problema assurdo da risolvere.

Un esempio… medico

Prima di tutto, quindi, proviamo a domandarci perché è così importante raccogliere e analizzare in modo costante i dati della propria comunicazione professionale.

Partiamo da un esempio che (spero) ci semplificherà le cose: immagina che, da un po’ di tempo a questa parte, tu abbia dei problemi di mal di stomaco.
Vai dal medico a farti visitare e lui inizia a farti delle domande per capire la tua situazione clinica:

• qual è la tua storia clinica?
• assumi farmaci particolari in questo momento? 
• hai per caso cambiato alimentazione? cosa mangi durante il giorno?
• vai in bagno regolarmente?
• ci sono situazioni stressanti o particolari che possono averti causato ansia o stress?

Queste sono solo alcune delle domande che potrebbe farti durante la visita, per capire il tuo stato attuale prima di fare una diagnosi e/o prescriverti dei medicinali.
Se ancora il tuo medico non comprendesse bene la situazione, probabilmente ti invierebbe a fare ulteriori accertamenti:

• analisi del sangue, per verificare alcuni valori che potrebbero essere connessi al tuo problema
• esami diagnostici
• visite con altri specialisti

Solo a quel punto, compreso il problema, il medico effettuerebbe la sua diagnosi e potrebbe prescriverti la terapia.

Ti sembrerà strano, ma la situazione con la tua comunicazione è molto simile.
Immagina di pubblicare da tempo sui tuoi profili e non avere nessun riscontro e nessun interesse da parte del tuo pubblico.
Potresti sbattere la testa sul monitor del tuo pc, ma forse la cosa più utile potrebbe essere iniziare a farti delle domande:

• chi è il mio target? e dove si trova?
• che cosa voglio comunicare al mio target?
• ogni quanto pubblico i miei contenuti? sono costante?
• di che cosa parlo nei miei contenuti? corrisponde a ciò che loro vorrebbero e/o dovrebbero sapere rispetto al mio focus?
• una volta che hanno fruito del contenuto, li invito a fare qualcosa? 
• dove li voglio portare con la mia comunicazione?

Per approfondire, potrai poi analizzare alcuni dati per vedere dove effettivamente sta il problema, quindi:

• numero di visualizzazioni dei contenuti
• numero di reazioni ai contenuti rapportato con il numero di chi ti segue
• crescita del tuo pubblico
• qualità delle reazioni ricevute (commenti, DM, e-mail o altro)
• numero di contatti generati dai tuoi contenuti
• numero di richieste di appuntamento o altro generate dalla tua comunicazione
• etc…

Dov’è il problema?

Solo a questo punto potrai comprendere dove sta il problema: 

• pubblichi troppo o troppo poco?
• non ti stai rivolgendo al target giusto per te?
• al tuo target non interessa ciò che gli dici?
• non hai una strategia per portare i tuoi potenziali pazienti a contattarti o a fare qualcosa con i contenuti che leggono/ascoltano/guardano?
• stai comunicando sulle piattaforme sbagliate?
• etc…

E ti dirò di più!
Se il nostro amico con il mal di stomaco si fosse tenuto sotto controllo regolarmente, magari facendo le analisi del sangue una volta ogni tot mesi, avrebbe captato in tempo che c’era qualcosa che non andava e sarebbe potuto intervenire in fretta.

Anche tu, se riuscissi ad analizzare i dati della tua comunicazione, potresti capire come sta funzionando mese dopo mese, se ti sta aiutando a raggiungere i tuoi obiettivi o se c’è bisogno di qualche piccola manovra per aggiustare il tiro, senza dover poi ridisegnare tutta una strategia comunicativa (cosa che è molto più faticosa… un po’ come intervenire su fattori quali l’alimentazione e il proprio stile di vita a piccoli passi, piuttosto che stare malissimo e arrivare a fare terapie molto fastidiose o a farsi addirittura operare per qualche problema che poteva essere preso per tempo)

Non è necessario che tu raccolga montagne di dati o che li analizzi ogni settimana!
Basta partire dal comprendere quali sono i tuoi obiettivi comunicativi, definire una serie di indicatori che puoi monitorare e analizzarli una volta al mese.

Provo a darti qualche idea, divisa per tipo di contenuto, per capire che tipo di dati potresti monitorare.

Indicatori da monitorare sui social media

• Numero di post pubblicati in un dato periodo
• Numero di follower
• Numero di reazioni ai propri post (like, salvataggi, commenti e condivisioni)
• Numero e tipologia di commenti ricevuti (c’entrano con il post? sono solo emojii? sono domande? sono riflessioni? sono solo ringraziamenti? sono commenti che non c’entrano? sono commenti negativi?)
• Numero e tipologia di messaggi privati dai follower (che tipo di messaggi sono? domande su situazioni personali? riflessioni sui contenuti? richieste di colloquio?)
• Engagement rate (tasso di coinvolgimento) – il rapporto tra le reazioni ricevute nei tuoi contenuti e il numero di follower in percentuale
• Numero di iscritti alla tua newsletter dai social (se hai una newsletter)
• Numero di visitatori al blog dai social (se hai un blog, ma vale anche per podcast e video)
• Numero di richieste di appuntamento riconducibili social

Indicatori da monitorare per contenuti approfonditi (blog, podcast o video)

• Numero di contenuti pubblicati in un dato periodo
• Numero di visualizzazioni/ascolti
• Numero e tipologia di reazioni al contenuto (commenti, condivisioni, e-mail, …)
• Durata media della fruizione del contenuto (per il blog possiamo parlare di durata della sessione su quella pagina, per il podcast o il video parliamo di durata di ascolto o visione del video)
• Numero di utenti che si collegano a quella piattaforma
• Contenuti più ascoltati – letti – visti
• Numero di richieste di appuntamento riconducibili a questo tipo di contenuti

Indicatori da monitorare per la newsletter

• Numero di campagne (e-mail) inviate in un dato periodo
• Numero di iscritti alla tua newsletter
• Tasso di disiscrizioni in un dato periodo
• Tasso di apertura
• Tasso di click (se ci sono link all’interno delle e-mail)
• Numero di conversioni dirette (acquisti o richieste di appuntamenti da una data campagna di vendita, se ne fai)
• Numero di richieste di appuntamento che possano essere riconducibili alla newsletter

Come monitorare da dove arrivano le richieste di appuntamento?

Due parole sull’ultimo indicatore che ti ho segnalato per ogni categoria, ossia il numero di richieste di appuntamento che siano riconducibili direttamente a quel tipo di contenuto.

Non è così facile avere questo dato, per diverse ragioni:

• devi chiederlo direttamente alle persone, perché non sempre te lo specificano (puoi chiedere “come mi hai trovato?”?
• spesso la decisione di contattare un professionista nelle persone avviene dopo diverso tempo e dopo aver fruito di diverse tipologie di contenuti che mette a disposizione. Per questo non c’è una sola fonte comunicativa alla quale possiamo attribuire la conversione, ma a tutta la strategia che ha portato piano piano la persona a sceglierci.

In ogni caso, se la persona ti indica qual è la fonte di contenuti che l’ha portata a sceglierti, è giusto segnarla e tenerne traccia. Se più persone ti arrivano da quella fonte, probabilmente è un canale di comunicazione molto forte per te e andrebbero fatti dei ragionamenti in merito.

E se non hai dati da monitorare?

Forse non hai una strategia di comunicazione da monitorare…
A questo punto posso aiutarti!

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