Il tone of voice: non lo vedi, ma lo senti

In questo articolo riprendiamo il tema del personal branding, e lo facciamo parlando di tono di voce, anzi… di tone of voice.

Possiamo sentire il vero “tono di voce” di un professionista, solo dalla sua comunicazione online?

Tono di voce o tone of voice?

Sì, effettivamente, se traduciamo letteralmente le parole tone of voice, otteniamo “tono di voce”, e il concetto di tone of voice è ripreso in parte dalle classiche teorie della comunicazione interpersonale.

In queste teorie, il tono di voce fa parte degli elementi paraverbali della comunicazione, ossia quelli che esprimono il come della comunicazione attraverso l’utilizzo della voce: il timbro, il volume, il ritmo e, come abbiamo già detto, il tono della voce.

Il concetto di tone of voice, riprende dagli elementi della comunicazione classica alcuni aspetti importanti:

• il tone of voice riguarda la modalità con cui un brand comunica il suo messaggio, quindi il come della sua comunicazione;
• attraverso un tone of voice consapevole e adatto al brand, un professionista riesce a comunicare emozioni, personalità e a generare un sentimento di fiducia da parte di chi lo segue; anche la voce, infatti, è quella parte della nostra comunicazione che veicola le emozioni e che riesce a “connettere emotivamente” due parti in una relazione comunicativa.

Ci sono però, ovviamente, anche delle differenze tra il concetto di tone of voice e quello puro di tono di voce:

• il tono di voce può essere usato in modo volontario, ma nella vita di tutti i giorni è situazionale e quindi legato a fattori esterni (emozioni che proviamo, contesto in cui ci troviamo, persone con cui ci relazioniamo, etc…)
  Il tone of voice, pur se presente in qualsiasi tipo di comunicazione, è invece strategico se usato in modo consapevole e mirato rispetto al proprio target e alle proprie caratteristiche, personali e professionali.
• Il tono di voce, proprio perché è situazionale, è spesso mutevole, cambia spesso ed è anche funzionale che sia così.
  Il tone of voice invece, per quanto possa evolversi con il brand, è tendenzialmente legato alla natura del professionista e della sua comunicazione, quindi è statico.

Quindi possiamo definire il tone of voice come quella caratteristica della comunicazione di un brand che ci permette di sentire la sua personalità, le sue emozioni e i valori che esso vuole trasmetterci, passando dal come questo brand comunica con noi.

Perché è importante concentrarsi sul tone of voice?

I motivi per cui dovresti lavorare sul tuo tone of voice sono diversi:

• trasmettere coerenza rispetto al messaggio che intendi promuovere;
• arrivare in modo più diretto al cuore dei tuoi potenziali clienti o pazienti, aiutandoli a ricordarsi di te e stabilendo un contatto emotivo; 
• comunicare i valori del tuo brand non solo a parole, ma anche con la tua comunicazione a tutto tondo;
• ti aiuterà a posizionarti in modo chiaro e netto sul mercato, soprattutto se sono già presenti diversi professionisti che comunicano diversamente.

E ora veniamo alla domanda che probabilmente ti starai facendo dall’inizio della puntata: come puoi lavorare sul tuo tone of voice?

All’inizio potresti essere confuso o confusa, come lo ero io; potresti pensare che esprimerti in modo asettico e “istituzionale” possa aiutarti ad apparire più professionale; oppure non sai semplicemente da che parte iniziare e allora ti blocchi.

Cerchiamo quindi di fare un po’ di chiarezza, andando a sviscerare alcuni punti importanti sui quali devi lavorare per scoprire e diventare consapevole del tuo tone of voice come professionista nella tua comunicazione.

1. Il target

E’ essenziale conoscere e capire con chi stai comunicando, per capire quale tipo di modalità comunicativa percepiscono come proprio e a quale tipo di modalità comunicativa rispondono meglio.
Ad esempio gli adolescenti che stanno riscoprendo loro stessi e la loro identità, rispondono ad una modalità comunicativa diversa dalle mamme che vogliono avere un bambino e, per diversi problemi, non ci stanno riuscendo.

Parlo di linguaggio, parlo di “tono”, quindi di carattere (caldo, ironico, accogliente, pungente…), ma parlo anche di canali e di tipologia di contenuti, ad esempio.
E no, non è solo l’età, ma anche le problematiche che sta affrontando, il contesto nel quale vive, gli obiettivi che vuole raggiungere.

Quindi chiediti:

Che caratteristiche ha il mio target?
A che modalità comunicativa risponde meglio?
Come mi dovrei rivolgere a lui/lei/loro per farli sentire coinvolti?

2. Le tue caratteristiche personali

Non ci dimentichiamo che i poli della comunicazione sono due: da una parte c’è il target, dall’altra ci sei tu.
E anche tu hai delle caratteristiche peculiari e delle modalità comunicative che preferisci.
Quindi è bene conoscerti a fondo per capire come personalizzare la comunicazione con il tuo target.
La modalità comunicativa perfetta è un’integrazione tra cosa vuole il tuo target e chi sei tu, ricordalo!

Allora prova a chiederti:

Quali modalità comunicative preferisci e quali, invece, non sopporti?
Come si possono integrare queste caratteristiche con quelle del tuo target?
Quali sfumature puoi adottare per rendere la comunicazione con il tuo target ancora più personale?

3. Valori che vuoi trasmettere

Ultimo elemento essenziale su cui lavorare è capire quali valori vuoi trasmettere con la tua comunicazione, quali si devono leggere sempre tra le righe.
Un esempio che ti posso fare e che mi riguarda è il mio: uno dei miei valori fondanti riguarda la collaborazione, per me è essenziale che questo valore trapeli dalla mia comunicazione.
Per questo il mio tone of voice è sempre accogliente e aperto, mai aggressivo, perché, oltre a non essere nelle mie caratteristiche personali, l’aggressività porta con sè l’idea di competizione, piuttosto che di collaborazione.

Quindi chiediti:

Quali sono i valori che vuoi trasmettere con la tua comunicazione?
Come si traducono in una modalità comunicativa coerente con gli elementi precedenti, quindi il tuo unico modo di essere e il tuo target?

Hai mai pensato ad un percorso di personal branding?

Ed ecco qui, niente di più, niente di meno: lavorare sul proprio tone of voice richiede riflettere, ancora una volta, su quegli elementi caratteristici del personal branding di cui tante volte ti ho parlato.

Ho creato un percorso per lavorare proprio su questi aspetti: si chiama Psico-Mirror ed è il percorso che ti aiuterà a costruire un’identità professionale solida, etica e che rifletta la tua autenticità.

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